venerdì 30 maggio 2014

L'unità comunista: masturbazioni hegelo-adolescenziali


E' utile riassumere la nascita della lista “L'altra Europa con Tsipras”. Un giorno la intellighenzia liberal-progressista scoprì che da lì a qualche mese ci sarebbero state le elezioni europee, guardandosi attorno scelsero la Grecia e il modello Syriza; attenzione: scelsero il format, non vi è nessuna analisi ponderata o progettualità in questa scelta, ma solo la volontà di immettere nell'offerta politica un prodotto di salsa sinistra.

Fin dall'inizio le modalità di creazione di questo cartellone elettorale vide la maggior parte di militanti ed elettori più politicizzati scagliarsi contro la gestione autoritaria di questa esperienza, poi accadde che qualche partito riuscì a contrattare alcune candidature e la militanza ancora una volta serrò i ranghi e si mise al servizio per un progetto che non ha mai sentito suo. Poi col tempo si auto-convince di essere sulla strada giusta e di portare avanti quella esperienza.
Questo ennesimo cartellone elettorale è riuscito a passare lo sbarramento grazie alla forte astensione; i numeri reali ci dicono che ha preso meno voti della somma dei voti che presero Sel e Ingroia alle politiche 2013. Appena chiuse le urne, visto il successo del PD di Renzi, loschi figuri travestiti di rosso della lista “de sinistra” hanno mostrato quel che sono conformandosi all'italico salto sul carro vincente.

Tra la base c'è chi crede alla possibilità di unire la sinistra(Quale sinistra? Che sinistra?), ma dall'altro ci sono compagni che gli buttano la realtà in faccia e ricordano gli errori passati e presenti, sottolineano come da un Ferrero non possa venire alcunchè e si ricomincia a parlare di una unità che ho capito che chi la sbandiera non sa nemmeno da dove partire e parla hegelianamente guardando all'anticomunista PCI.

Sel, PdCI e RC sono partiti compromessi su tutti gli aspetti e agli occhi sia dell'elettorato più consapevole che l'elettore da bar sport. Però devo essere sincero, io stesso nel tempo ho parlato di questa necessaria unione, ma dalle regionali sarde, tornata elettorale in cui RC e PdCI hanno continuato a fare il linguainculo col PD, ho preso una decisione: non posso più perdere tempo dietro a queste masturbazioni che di marxista non hanno alcunchè, al massimo questa voglia di unità è figlia di un modo di guardare alla storia in maniera hegeliana e pure ingenua, in troppi credono che possa bastare un'unità di tipo elettoralistico e non un'unità nelle lotte e sui programmi. Personalmente ho preso la mia decisione: a livello comunale lavorerò per liste di sinistra, dimensione dove alcune differenze diventano di poco conto, ma per quanto riguarda la dimensione regionale o nazionale il mio appoggio va al Partito Comunista dei Lavoratori.

Infatti chiedo ai tanti militanti ed elettori di Sel, RC e PdCI perchè vogliono perdere ancora tempo? Cosa impedisce loro di azzerare partiti compromessi per traslocare nel PCL? E sia chiaro che sempre il sottoscritto fino a poco tempo diceva ai compagni del PCL di non essere supponenti con frasi tipo “Il partito comunista c'è già”; oggi hanno ragione da vendere e l'avranno sempre di più. Se RC chiude bottega non accade nulla, crollò il muro di Berlino e non si può mettere termine a questi soggetti che ormai sono il reale ostacolo alla riconquista della totalità? Volete ancora tenere in piedi queste strutture che puntualmente vi denigrano facendovi calare liste dall'alto? Ancora volete discutere di unità? Io ho detto Basta!

E' dal 2008 che sento le stesse cose, che leggo gli stessi desideri, poi arriva una tornata elettorale, “non si può non partecipare”, dall'alto calano le liste e per mesi tutta la forza organizzativa è impegnata a mandare qualcuno su qualche poltrona a fare non si sa bene cosa, poi si ricomincerà con le solite buone intenzioni della base, si discute di riunire i comunisti, ma poi ecco una nuova tornata elettorale: meccanismo che si è ripetuto con Sinistra Arcobaleno, Federazione della Sinistra, Rivoluzione Civile, L'altra Europa con Tsipras e andrà avanti finchè voi non avrete uno scatto d'orgoglio: mettere fine a questi partiti e decidere di confluire nel PCL che, nonostante la sua dimensione, ne esce a testa alta dalle ultime amministrative rispetto a chi invece ambiguamente continua ad allearsi quasi ovunque col PD. Poi il PCL può solo crescere, soggetti compromessi possono solo tentare di non affogare perchè il mio consenso non lo avrete più e passerete la vita a sperare di raggiungere il 4,03% anziché costruire il partito rivoluzionario.