sabato 20 aprile 2013

Ancora sulla distruzione del PD

Lo scontro interno al PD è uno scontro interno alla sinistra che sta esplodendo in mondo visione, le analisi del mainstream sono sempre imparziali e atte a disinformare e portare il dibattito su altri binari, in particolare la focalizzazione sull'instabilità governativa borghese e i rapporti tra le burocrazie politiche.

Lo scontro interno al Pd è uno scontro ideologico e di classe per chi vuole vederlo, c'è una frazione interna al pd al servizio del liberismo, dell'industria e del monetarismo, milioni d'italiani che non hanno sbagliato questa volta a votare, ma per decenni, hanno portato questo aborto ideologico del PD a diventare il perno della politica italiana e avversario delle sinistre radicali, le sbandate ideologiche dalla bolognina, oltre avere ucciso la vera sinistra di classe, hanno prima aperto autostrade al reazionarismo liberista, poi al populismo berlusconiano e infine aver partorito quell'incesto di contraddizioni che è il m5s, quest'ultimo fa la parte del confessore e gli riesce benissimo a fare esplodere mediaticamente le magagne dei piddini e metterli inizialmente al muro, poi sono bimbetti intestarditi e non sanno muoversi senza disposizioni diverse dalla "diarchia", la destra, populista e liberista, per ora si ricompatta e sa che deve solo aspettare, per una volta nella storia si ritira dalla prima linea della politica muscolare sapendo di essere peggiori, ma anche di avere elettori  peggiori, SEL, rea di voler tornare su una linea bertinottiana per noi comunisti, si sta comunque comportando benissimo nel gioco del parlamentarismo, loro lavorano subito dopo i grillini, sanno incassare le aperture che si creano nel pd, ottengono un Presidente della Camera che per contingenza storica è stata salutata con favore dall'opinione pubblica, ha appoggiato il m5s sulla questione delle commissioni(dove reputo abbiano ragione a metà), ha saputo sostenere la candidatura di un uomo stimatissimo dalla sinistra del paese e non s'è fatta mettere sotto scacco dal PD che con Prodi voleva scaricare la responsabilità e le inefficienze su altri attori.

Settimane fa scrivevo frettolosamente e male "4 buoni motivi per distruggere il PD", i motivi per distruggerlo se uno vuole ne trova a bizzeffe, la distruzione di questo soggetto politico significa soprattutto spezzare quell'abbraccio mortale con spezzoni della borghesia progressista che mostra la sua umanità superficiale per nascondere la sua avidità predatrice, non bisogna fare slanci emotivi ottimistici sulla distruzione in sè del PD, bisogna cercare che non possa ricomporsi come vorrebbe la grande borghesia industriale e finanziaria del paese, sul piano teorico e pratico la sinistra di classe dovrebbe premere permanentemente la sinistra istituzionale e borghese affinchè questa non possa mai riposarsi e stare sull'attenti fino alla definitiva esplosione di una concezione stalinista di organizzare e gestire la sinistra, diffido dell'ottimismo dei grillini che dopo pd vogliono passare al pdl, una destra populista ci sarà sempre in questo bordello italiano, si deve trovare l'ingegneria sociale per limitarla e renderla infinfluente e questo lo può fare non un pd, ma un gruppo liberal-conservatore, oggi ai minimi termini per consenso, ma con potenzialità all'espansione in caso d'implosione del pd e della fine, ancora non scritta, del piazzista di Arcore.

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