venerdì 29 marzo 2013

Bersani: «Grillo Leninista».


La dichiarazione di Bersani avrà fatto pure girare le palle tanto ai grillini quanto ai travestiti di rosso... ma... detta, esternata, da chi sta nel Politburo fin dai tempi berlingueriani il suo senso ce l'ha ed è pure di Enorme attualità.
Innanzitutto va chiarito, per evidenza in cronaca dei Dati di Fatto, che la questione "LENIN" tra Bersani e Grillo NON è recente ma risale al 2012.
Risale, infatti, al 9 Novembre 2012 altra polemica dove il leder maximo del PD veniva ripreso da tutte le agenzie e quotidiani con la seguente AFFERMAZIONE:
Bersani: «Lenin a Grillo gli fa un baffo» - Corriere Della Sera... come qualsiasi altro quotidiano.
Tale affermazione citata in sintesi, dalle Cronache Nazionali (ignorate da chi si è indignato solo mesi dopo nel post elezioni... perché le "priorità sono sempre altre"....) può avere la solita doppiezza nella sua, ehm, "costituzionalità".. ovvero:
1) Bersani intendeva che "Grillo NON è leninista", che Lui (Bersani), e tutta la tradizione zoccola che rappresenta, è e resta l'unica lettura coerentemente leninista.
2) Che Grillo è talmente Leninista che Lenin stesso gli fa un baffo... anzi un baffone (dove ogni riferimento è puramente voluto e ricercato....).

La "cosa" si fa interessante.
Se la "Quistione" non avesse toccato le cronache NAZIonali probabilmente non sarebbe neppure arrivata a NOI miseri marginali osservatori.... nullatenenti, ignari delle Grandi Manovre.
«Non si può accettare uno che parla da un tabernacolo» - "Era l'adagio preferito di Berlusconi, fino a qualche tempo fa: dare del comunista al militante del Pd, come se fossimo rimasti nell'era della Guerra Fredda. Anche se l'avversario aveva cambiato dieci volte nome, ritenendo estremistica perfino la parola «socialdemocratico»". Corriere della Sera  (NON un blog di frustrati sciachimichisti).


Grillo, quindi di fatto, associato al Leninismo.


Passa qualche mese.
Si arriva alle elezioni. Il PD (con i cugini del PDL) incassa la più grande sconfitta numerica ed elezionista di tutti i tempi. Solo nella CADUTA rovinosa ed a CASCATA... si ritrova, per caso, qualche goccia di sborra in più del partito di Berlusconi.
I Grillini invece INCASSANO (+ IVA...) in stile WEIMAR ma non sono ancora sufficientemente determinanti (ma restano sempre in stile WEIMAR...).
Bersani, come già detto prima, fa parte di un nuovo travestimento. Un qualcosa che non vuole somigliare più all'era del Falso Storico ed Ideologico. I tempi son cambiati i travestimenti devono seguire il "corso della storia": ora, non si capisce bene cosa essere, cosa vogliono essere..., ma l'importante è che il Politburo Attuale possa contare sui polit-BURINI di sempre. Dalla COOP alle consociate sulla Val Di Susa, Dal Molin e Stretto di Messina...
Si arriva così a Marzo 2013.
Grillo «COME LENIN» (Corriere Della Sera)...
«Bersani ha dato a Grillo del leninista». (La Gazzetta dello Sport - ‎18/mar/2013‎)
«“Il M5S fa venire in mente dinamiche proprie del leninismo”: Bersani». (Il Fatto Quotidiano - ‎17/mar/2013‎)
e le citazioni sarebbero infinite....... infinite sul serio... peccato che nel giro di poche ore tutto vada in dimenticatoio.
Un po' meno note le tribolazioni ed i dimenamenti sul web, non solo su facebook, ma soprattutto in quelle isole scoppiate di militonze "FEDELI alla Linea"... dove il paragone di Grillo a Lenin non è piaciuto molto e quindi gli Scolabava si sono contorti e dimenati (nell'indifferenza più massiva di massa di tutti i tempi...) fino a far compassione all'ultimo dei Gesuiti :p

Ma tra tutte queste MANOVRE...

Tra un Battiato ed un Zichichi elevati a simbolo di massima istituzione per poi scaricarli in 90 giorni... a causa della scarsità genetica di fantasia di un "progetto politico"... Tra gli orfani di un Calearo e gli scambisti Vendoliani... che vanno con un Partito che candida in TOP nomination... mammasantissima ANCHE di Confindustria.... l'analisi sugli eredi del papalino Togliatti e dell'ultra chierichetto Gramsci... ci sta tutta.

TUTTA. E Bersani andrebbe elogiato per aver passato il timone del LENINISMO a Grillo.
Perché.... Lui stesso... sapeva benissimo a cosa si riferiva:

Riflettete attentamente su ogni punto e provate a collegarlo alla realtà attuale. Come a quella di 10 anni fa, di 20 anni prima ecc.

✔ La "tattica", come comportamento politico, ha funzione contingente, ma quando viene elevata a metodo, "teorizzata" fino a farne l'apologia, si traduce in uno stravolgimento della strategia e, quindi, del fine proposto. Già Bordiga riteneva necessario ridurre o limitare la tattica per meglio incanalarla nella strategia.

✔ In quanto furbizia elevata a metodo, la tattica è intrinseca degenerazione.

✔ La tattica è anche acquisizione di vantaggi effimeri, perché‚ elude la chiarezza e produce imbroglio.

✔ La tattica, come metodo corruttivo, è l'ideologia che serve al Capitale per procedere all'accumulazione.
È assurdo combattere il capitalismo, auspicarne il superamento, se poi si ripropongono stessi metodi e finalità.

✔ La tattica prevede spostamenti continui di obiettivi parziali, fino al raggiungimento di risultati deviati dal fine annunciato.

✔ Per la tattica si rendono necessarie forme organizzative gerarchiche e segrete, "per meglio funzionare", ottenendo pseudo-vantaggi.

✔ La tattica tende a schiacciare le voci di chiarificazione, svelatrici di imbrogli, condiziona l'informazione e la cultura per vincere sul piano del contingente e si sforza di mantenere il segreto.

Ecco cosa è il "Leninismo". Bersani dice il Vero, anche se da LENINSTA (quale è sempre stato), non la dice tutta.

Nessuna solidarietà, nessuna convergenza, con chi rivendica metodi, FEDE e prassi riconducibili a chi è responsabile, come Kapòmandamento, dell'arresto e dell'assassinio di Rosa Luxemburg.

0 commenti:

Posta un commento

Commentando si accettano i termini di utilizzo contenuti nel Disclaimer